Le fonti!!! Le fonti!! 5
Devo a Frances la scoperta di tanta buona musica, non sempre conosciuta qui in Italia, non proprio come Patrick che mi ha fatto conoscere musica francese inedita in Italia, ma sicuramente musica a me sconosciuta.
E' stato così per i Doobie Bros. e Michael McDonald, per Kenny Rankin e Bette Midler (che conoscevo come attrice ma non come cantante) tutti nomi ai quali sono legato particolarmente.
Nei post nonna e Ferragosto 1985 accenno al fatto di non voler provare a sopportare my life in pain.
Sono versi di una cantautrice dalla vita vissuta, Phoebe Snow, dalla canzone Harpo's Blues.
Il pianoforte lo suona Teddy Wilson e il sax Zoot Sims (lo so che non sapete chi sono ma, fidatevi se vi dico che sono due enormi musicisti jazz).
I wish I was a willow
And I could sway to the music in the wind
And I wish I was a lover
I wouldn't need my costumes and pretend
I wish I was a mountain
I'd pass boldly through the clouds and never end
I wish I was a soft refrain
When the lights were out I'd play
And be your friend
I strut and fret my hour upon the stage
The hour is up
I have to run and hide my rage
I'm lost again
I think I'm really scared
I won't be back at all this time
And have my deepest secrets shared
And I could sway to the music in the wind
And I wish I was a lover
I wouldn't need my costumes and pretend
I wish I was a mountain
I'd pass boldly through the clouds and never end
I wish I was a soft refrain
When the lights were out I'd play
And be your friend
I strut and fret my hour upon the stage
The hour is up
I have to run and hide my rage
I'm lost again
I think I'm really scared
I won't be back at all this time
And have my deepest secrets shared
I'd like to be a willow
A lover, a mountain or a soft refrain
But I'd hate to be a grown-up
And have to try to bear my life in pain
A lover, a mountain or a soft refrain
But I'd hate to be a grown-up
And have to try to bear my life in pain
I wish I was a soft refrain
When the lights were out I'd play
And be your friend
I strut and fret my hour upon the stage
The hour is up
I have to run and hide my rage
I'm lost again
I think I'm really scared
I won't be back at all this time
And have my deepest secrets shared
When the lights were out I'd play
And be your friend
I strut and fret my hour upon the stage
The hour is up
I have to run and hide my rage
I'm lost again
I think I'm really scared
I won't be back at all this time
And have my deepest secrets shared
Un gesto magico da tenere a portata di mano per quando sarebbe servito. Frances era felice che mi piacesse la sua musica, a lei succedeva meno che le piacesse l mia di musica. Rimasi così colpito quando, eravamo in vacanza a Parigi, rimase colpita da Tristesse la canzone di Michel Jonasz che dà titolo all'album lo stesso dove c'è anche Tic Tac.
Io ho sempre pensato che le canzoni mi parlassero, o, meglio, mi rappresentassero, mi raccontassero, mi definissero.
Una sera che a casa di Frances c'era anche Fabrizio, gli faccio notare il testo di You Belong to Me, nella versione di Michael McDonald, non già in quella che era stata dei Doobie Borthesrs.
Nel canto disperato di questo uomo che vede la sua ex che si accompagna con un altro uomo e le implora di dirgli che lui è uno sconosciuto e che lei appartiene a lui io mi commossi di questo amore finito eppure ancora così intenso.
Io che un amore così intenso non lo avevo più avuto da parecchio e mi immaginavo quanto sarebbe stato bello essere nella situazione della canzone.
Capite?
Pur di avere uno straccio di amore mi accontentavo anche di un amore finito.
Ce credo che i miei amori fanno tutti la stessa fine...
Fabrizio era il mio amico etero col quale ci raccontavamo tutto tutto tutto.
Quello tra le braccia del quale mi ero appisolato una sera che ce ne stavano sul mio letto a sentire musica, quello che avevo abbracciato mentre tremavamo dal freddo aspettando il notturno, perché la sua cinquecento si era fermata nel mezzo della notte. Quello col quale mi ero baciato davanti la signora moralizzatrice che si lamentava dei baci con la sua ragazza Claudia.
Più tardi quella sera, Fabrizio risentì gli effetti dell'hashish che avevamo fumato con la pipa ad acqua di Frances ebbe un piccolo calo di pressione, impallidì e si addormento tra le braccia di Frances.
Anche se sotto sotto ero geloso che Fabrizio non lo stessi accudendo io (che palle 'sto bambino onnipotente che vorrebbe gestire l'intero universo da solo manco fosse dea).
Frances e Fabrizio erano entrambi molto alti e vederle insieme sdraiate come nell'antica Roma, Fabrizio tra le braccia di Frances mentre lei gli sussurrava all'orecchio parole tranquillizzanti dandogli da mangiare qualcosa per fargli risalire la pressione era uno spettacolo molto tenero che io mi guastai perché temevo che Frances potesse risentirsi di quell'incombenza importuna di dover accudire il mio amico che non reggeva l'hashish...
Temevo che Frances si scocciasse della fallibilità di Fabrizio.
Queste paranoie, Frances avrebbe parlato di masturbazione mentale, mi distraevano sempre dalla bellezza degli attimi e assorbivano molte energie per inutili elucubrazioni che non riuscivo mai a verbalizzare, per cui le ombre prendevano corpo e mi zavorravano a terra...
Per questo mi sottraevo spesso alle frequentazioni amicali, per spossatezza.
Ora capite perché il testo di Phoebe Snow mi risuonasse come un mantra?
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