Le fonti!!! Le fonti!!
Non so se ve ne siete accorte lettrici mie, lettori miei, non nel senso che mi appartenente, perché casomai sono io ad appartenere a voi, ma nel senso che leggete me (ma mi leggete?), i miei post sono disseminati di citazioni.
Non quelle personali, criptiche, che solo io posso capire, come quella sulla sindrome di Simmonds della quale ho infatti spiegato genesi e significato, ma citazioni letterarie, filmiche e musicali, così disinvolte e date per scontate che il fatto che non me ne abbiate mai chiesto donde mi ha fatto venire il sospetto che spesso non le abbiate proprio colte.
Ho pensato allora di compilare un regesto e svelarvi fonti e motivo della citazione per ogni singolo post.
Quella di oggi è abbastanza corposa.
Quindi mettetevi comode, comodi, e iniziate a leggere bitches!!!
Nel post scrivo
E nonostante la lubrificazione casalinga i primi mesi furono come quelli di Jane Birkin con Joe Dallessandro in Je t'aime ...moi non plus (Francia, 1976) di Serge Gainsbourg.Se non avete visto il film o non sapete almeno di cosa parla, questa citazione deve esservi scivolata addosso del tutto incompresa.
Je t'aime moi non plus è un film del 1976 di quel genio sregolato che è stato Serge Gainsbourg.
Poco conosciuto in Italia (ma perché noi conosciamo qualcosa fuori dei patri confini?) non chiedetemi di spiegarvi chi è lui altrimenti questo post non finisce più.
Arrangiatevi, avete internet no?
Tanto vi farete un'idea già con quel poco che vi dirò su di lui tramite il film e relativa canzone.
Je t'aime... moi non plus infatti è prima di tutto una canzone che Serge interpreterà con Jane Birkin, lui francese, lei inglese, nel 1969, al tempo coppia artistica e nella vita - avranno anche una figlia, Charlotte Gainsbourg, questa la dovreste conoscere, visto che ha fatto che film in Italia, come no!??
In questa canzone Serge e Jane lo fanno e si sente: ansimi, sospiri, orgasmo, il tutto sostenuto da una musica leggera e leggiadra che è diventata il tormentone delle scene sexy.
Una canzone fuori registro a cominciare già dal titolo che recita Ti amo... io nemmeno una contraddizione logica intrigante per due che lo fanno... O forse no. Potrebbe significare che non c'è bisogno di dire ti amo per farlo. Come i Mattia Bazar in Ma perché!
Je t'aime... moi non plus ha una storia avventurosa. Tutto comincia nell'autunno del 1967, quando Serge ha una liason con Brigitte Bardot.
Lei gli chiede di scrivere la più bella canzone d'amore.
Serge riusa un brano musicale (Scene de bal 1) che aveva scritto per il film Les coueurs verts, diretto da Édouard Luntz l'anno prima e ci aggiunge il testo che la fa diventare Je t'aime... moi non plus.
Serge e Brigitte incidono la canzone ma essendo Brigitte sposata ci si mette di mezzo il marito di lei, Gunter Sachs, uomo d'affari teutonico, che non vuole che sua moglie lo faccia in canzone con Serge. Mia nonna avrebbe detto cornuto e mazziato.
Quindi la canzone non viene stampata su disco (lo sarà solo nel 1986).
Gainsbourg, sapendo che la canzone è bella e può avere successo, cerca di trovare una nuova partner con cui inciderla, ma nonostante la proponga a diverse cantanti, Marianne Faithfull, Valérie Lagrange e Mireille Darc, non riesce a inciderla.
Poi, un anno dopo la prima incisione mai edita, recita nel film Slogan, diretto da Pierre Grimblat.
Al film al suo fianco doveva esserci Marisa Berenson, top model di successo che poi lavorerà con Kubrick per Barry Lyndon, ma la produzione decide di sostituirla con Jane Birkin, altra top model che aveva appena partecipato a Blow-Up di Michelangelo Antonioni in una piccola scena in cui appare a seno nudo, come la nostra Calamai.
Gainsbourg si indispettisce per la sostituzione e decide di fare la guerra alla produzione del film trattando male la povera Jane, reduce dal divorzio dal marito John Barry, sì il grande compositore di colonne sonore. 'sti musicisti e cantanti si frequentano e si accoppiano tra di loro...
Perché Jane non è toccata a me?
Ehm...
Per cercare di avere delle riprese serene Birkin chiede al regista una uscita a tre con Gainsbourg per appianare tutte le divergenze. Poi con una scusa Grimblat lascia Serge e Jane da sole e, come nella più prevedibile delle situazioni, i due non solo smettono di litigare ma decidono di trasferirsi all'Hotel di rue des Beaux Arts, quello dove il 30 novembre 1900 era morto Oscar Wilde, per conoscersi meglio.
Nel dicembre del 1968 Jane e Serge, dietro suggerimento di Mireille Darc, registrano una nuova versione di Je t'aime... moi non plus che esce agli inizi del 1969 raggiungendo il successo, e lo scandalo, vendendo 5 milioni di copie.
Un successo che suggellò anche la loro storia d'amore.
In Italia il brano crea non pochi problemi a Lelio Luttazzi che a Hit parade non può dire né titolo né posizione perché considerato indecente, nonostante abbia raggiunto il quarto posto.
Per continuare ad ascoltarlo l'Italia dovrà sintonizzarsi sulle straniere radio Montecarlo e radio Capodistria.
Je vais, je vais et je viens
Entre tes reins
Je vais et je viens
Entre tes reins
Et je me retiens
Oltre ai sospiri il brano ha un testo allusivo ma volutamente naïf :
Comme la vague irrésolueJe vais, je vais et je viens
Entre tes reins
Je vais et je viens
Entre tes reins
Et je me retiens
Vado e vengo, tra le tue reni insomma... abbiamo sentito di peggio.
A dar manforte alla Rai ci si mette l'Osservatore Romano, organo della Santa Sede (si chiama così...) che pubblica una traduzione tendenziosa accentuando tutti gli innuendo del testo.
Così in agosto la Procura di Milano ordina il sequestro e la distruzione del disco che continua ad essere venduto d'importazione facendo lievitare il costo dalle regolari settecentocinquanta lire alle tremila richieste per le copie d'importazione.
e pensare che c'è ancora chi si ostina a chiamarle canzonette...
Il film, del 1976, racconta invece di Johnny (Jane Birkin), che ha questo nome maschile perché agli occhi del patriarcato sembra un ragazzo (io ho sempre trovato Birkin conturbante e assai femminile e anche Gainsbourg evidentemente) che lavora in una sperduta tavola calda in quel che sembra il sud degli States (ma il film non fornisce coordinate geografiche).
Johnny incontra Krassky (quel gran sorco di Joe Dallessandro) un camionista che si accompagna con Patrice (Hugues Quester) suo partner, nel lavoro e nella vita.
Pur non essendo sessualmente interessato alle donne Krassky rimane colpito dalla bellezza ginandra di Johnny.
Ma quando prova a fare sesso con lei non riesce a mantenere l'erezione.
Johnny urla durante il rapporto per quello che lui non le sta o le sta facendo visto che la manovra come una bambola gonfiabile.
Poi quando sta per rinunciare, nota il suo sedere da ragazzo (è Johhny stessa a definirlo così) si eccita e prova a penetrarla nell'ano, senza nessun lubrificante.
Johnny urla dal dolore e dal timore.
Il resto del film è una continua sequela di tentativi da parte di Krassky di penetrare Johnny nell'ano senza successo.
Ci riescono solamente alla fine del film, all'aperto, quando non sono più disturbati dalla reazione sempre sopra le righe delle altre persone alle grida e all'ansimare di Johnny, le cui grida di dolore adesso possono finalmente spezzarsi in grida di piacere.
Patrice, geloso alla follia, cerca di uccidere Johnny e ci starebbe per riuscire se non intervenisse Krassky a impedirglielo.
Quando Johnny chiede vendetta e non la ottiene caccia Krassky in malo modo.
Lui se ne va con Patrice nonostante lei gli chieda di restare con le lacrime agli occhi.
Nel suo primo film come regista, nel quale non compare, Gainsbourg ricorda in maniera autorevole come l'ano ce l'abbiano anche le donne e che il piacere anale può riguardare anche loro.
Il film fece naturalmente scandalo, in Italia uscì con diverse scene tagliate reintegrate solamente nell'edizione dvd, mentre in patria Jane Birkin venne presa in giro dalla stampa che la accuserà di non aver visto Ultimo tango a Parigi di Bertolucci.
Anche in quel film Marlon Brando pratica del sesso anale insertivo a Maria Schneider ma in quella occasione viene usato del burro... Jane Birkin non conosce forse il burro? scriverà la stampa inglese.
Il valore simbolico del sesso anale nei due film non potrebbe essere però più diverso.
Nel film di Bertolucci il sesso anale costituisce il punto di massima alienazione tra i due amanti che prelude al tristo finale mentre nel film di Gainsbourg costituisce una discutibile (dal punto di vista di Krassky) ma genuina e personale rivisitazione in chiave etero dell'ano, tema al quale Gainsbourg aveva dedicato un intero concept album nel 1973 dal titolo chiarificatore Vu de l'estérieur (visto dall'esterno).
Gainsbourg con Je T'aime... moi non plus sfida il patriarcato rivendicando la dignità del buco del culo delle donne, scusate il francese, che normalmente era messo tra parentesi da un maschilismo così radicale da considerare l'unico ano quello maschile come aveva spiegato bene Marziale in uno dei suoi famosi epigrammi.
Il film, del 1976, racconta invece di Johnny (Jane Birkin), che ha questo nome maschile perché agli occhi del patriarcato sembra un ragazzo (io ho sempre trovato Birkin conturbante e assai femminile e anche Gainsbourg evidentemente) che lavora in una sperduta tavola calda in quel che sembra il sud degli States (ma il film non fornisce coordinate geografiche).
Johnny incontra Krassky (quel gran sorco di Joe Dallessandro) un camionista che si accompagna con Patrice (Hugues Quester) suo partner, nel lavoro e nella vita.
Pur non essendo sessualmente interessato alle donne Krassky rimane colpito dalla bellezza ginandra di Johnny.
Ma quando prova a fare sesso con lei non riesce a mantenere l'erezione.
Johnny urla durante il rapporto per quello che lui non le sta o le sta facendo visto che la manovra come una bambola gonfiabile.
Poi quando sta per rinunciare, nota il suo sedere da ragazzo (è Johhny stessa a definirlo così) si eccita e prova a penetrarla nell'ano, senza nessun lubrificante.
Johnny urla dal dolore e dal timore.
Il resto del film è una continua sequela di tentativi da parte di Krassky di penetrare Johnny nell'ano senza successo.
Ci riescono solamente alla fine del film, all'aperto, quando non sono più disturbati dalla reazione sempre sopra le righe delle altre persone alle grida e all'ansimare di Johnny, le cui grida di dolore adesso possono finalmente spezzarsi in grida di piacere.
Patrice, geloso alla follia, cerca di uccidere Johnny e ci starebbe per riuscire se non intervenisse Krassky a impedirglielo.
Quando Johnny chiede vendetta e non la ottiene caccia Krassky in malo modo.
Lui se ne va con Patrice nonostante lei gli chieda di restare con le lacrime agli occhi.
Nel suo primo film come regista, nel quale non compare, Gainsbourg ricorda in maniera autorevole come l'ano ce l'abbiano anche le donne e che il piacere anale può riguardare anche loro.
Il film fece naturalmente scandalo, in Italia uscì con diverse scene tagliate reintegrate solamente nell'edizione dvd, mentre in patria Jane Birkin venne presa in giro dalla stampa che la accuserà di non aver visto Ultimo tango a Parigi di Bertolucci.
Anche in quel film Marlon Brando pratica del sesso anale insertivo a Maria Schneider ma in quella occasione viene usato del burro... Jane Birkin non conosce forse il burro? scriverà la stampa inglese.
Il valore simbolico del sesso anale nei due film non potrebbe essere però più diverso.
Nel film di Bertolucci il sesso anale costituisce il punto di massima alienazione tra i due amanti che prelude al tristo finale mentre nel film di Gainsbourg costituisce una discutibile (dal punto di vista di Krassky) ma genuina e personale rivisitazione in chiave etero dell'ano, tema al quale Gainsbourg aveva dedicato un intero concept album nel 1973 dal titolo chiarificatore Vu de l'estérieur (visto dall'esterno).
Gainsbourg con Je T'aime... moi non plus sfida il patriarcato rivendicando la dignità del buco del culo delle donne, scusate il francese, che normalmente era messo tra parentesi da un maschilismo così radicale da considerare l'unico ano quello maschile come aveva spiegato bene Marziale in uno dei suoi famosi epigrammi.
Comunque la mia citazione serviva solo per riferirsi ai miei svariati tentativi, tutti falliti, fatti tra grida e timori più che dolori prima di riuscire a godermi il sesso insertivo con Andrea, proprio come era successo a Johnny.
Tout ça pour ça...
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