Men non significa "vietato"?
Vicino la mia scuola media c'era l'unica libreria di zona.
Una cartolibreria dove i libri erano un di più che a me permetteva di sopperire alla fame di carta stampata che avevo.
Il negoziante non era un libraio ma un cartolaio.
Non aveva la cultura del libro e nemmeno la passione per quei rettangoli cartonati pieni di fogli.
Quando scoprii, nel saggio introduttivo, che una delle fonti letterarie delle Avventure del barone di Münchausen di Raspe era Luciano di Samosata, uno scrittore greco del primo secolo dell'era volgare, andai in cartolibreria a chiedere se avevano libri di Luciano e il cartolaio mi rispose e chi è? Non l'ho mai sentito... col tono da e chi è, un amico tuo?
Dovetti arrivare alla cartolibreria vicina al mio Liceo (quindi con l'autobus) perché mi capissero e, soprattuto, mi dessero il libro, pubblicato da Garzanti.
Il cartolaio vicino casa era antipatico non perché non sapesse chi fosse Luciano, ma perché era ostile a un ragazzino che voleva leggere.
Avrebbe potuto fare una ricerca e farmi sapere. Avrebbe potuto almeno non farmi sentire importuno con la mia richiesta ma per lui era più facile vendermi tratto-pen che darmi un libro da leggere.
Una volta ero nel negozio con mamma per comperare fogli da disegno, matite e penne, quando incappo in un libro della Bompiani, che purtroppo non mi ritrovo in libreria, spero solo sia fuori posto e non sia andato perso.
Il libro raccoglieva la rubrica della posta tenuta da una donna.
L'autrice aveva collezionato nel libro le lettere speditele da uomini che le raccontavano di masturbazioni fatte su una foto di Sandra Mondaini per le unghie laccate, delle corna consumate con la cognata e del sesso con altri maschi.
Un interessante documento di sociologia.
Sulla copertina campeggiava la parola Men e mia madre si preoccupò.
Perché sui figlio maschio doveva comperare un libro che parlava di altri maschi?
Cercò in tutti i modi di impedirmi l'acquisto.
Chiese pure al cartolario se men in inglese non volesse dire vietato ai minori. Anche io sapevo che men significava uomini... anche se all'epoca l'inglese non lo parlavo e water credevo significasse cesso, gabinetto, cacatoio.
Noi lo chiamano così no? Water closet...
Ricordo quell'interrogazione fatta con Andrea con frustrazione, sudore e vergogna.
Quel libro mi fece aprire gli occhi sulla preoccupazione che mi accomunava a quegli uomini rispetto i dettagli strani che ci facevano eccitare.
Per quel ragazzo di 27 anni erano le unghie color rosso vermiglio di una foto di Sandra Mondaini trovata su Topolino, per me era la curva del pacco di Antonio Cabrini, il calciatore, che avevo trovato su Sorrisi e canzoni Tv.
Tutti eravamo preoccupati di essere anormali, ma eravamo sempre molto più comuni di quanto non temessimo di essere.
Quei maschi sprovveduti, impacciati, col pisello sempre da qualche parte, mi fecero tenerezza e mi liberarono di molte rigidità che avevo sulla sessualità, mia e altrui.
Mi diedero anche la speranza che se si davano da fare a mettere il loro pisello ovunque potevano anche metterlo dove piaceva a me.
Ingorda.
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