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Le sere del Pantheon - Outro


Sono alla conferenza stampa di Intervista con il vampiro di Neal Jordan. E' il 1994.
Oltre al regista alla conferenza c'è Tom Cruise, il mio Tom Cruise, l'attore per il quale ho allestito nella mia camera da letto un altarino adolescenziale pieno di foto.
Il film non mi è piaciuto per niente, credo ci sia un enorme errore di casting, i ruoli di Lestat e Luis avrebbero potuto tranquillamente essere invertiti, Brad Pitt sarebbe stato un grande Lestat e Tom Cruise un magnifico Luis.
Tutto l'omoerotismo che c'è nel libro (che in realtà è semplicemente indifferenza di preferenza di genere per le vittime da vampirizzare, la vera sensualità è quella del sangue e il sangue non ha sesso) viene sottaciuto e pensare che la sceneggiatura di Jordan ha ottenuto l'autorizzazione dall'autrice Anne Rice (come prevedevano le clausole dei diritti da lei concessi)   che invece ha respinto precedenti versioni molto più omoerotiche. Però se il romanzo è famoso è anche per il suo contenuto omoerotico. La sua assenza nel film è una eclatante forma di censura.

Alla conferenza stampa tutto procede con calma e tranquillità, finché non faccio la mia domanda chiedendo a Neil Jordan come mai ha messo tra parentesi ogni allusione omoerotica presente nel libro come, per esempio, la bara in cui Lestat vampirizza Luis, che Rice aveva sviluppato come una scena di sesso,  scena che nel film non c'è.

Jordan si incazza e inizia a gridarmi che non è vero, che lui non è omofobo (ma io mica gliel'ho detto) che aveva anche provato a girare la scena con una bara sola, ma che in due nella bara non ci entravano, e che due uomini nella stessa bara sono ridicoli (e per fortuna che non è omofobo).
E' chiaro che ho toccato un nervo scoperto e pur se non risponde direttamente alla mia domanda la sua reazione innervosita è un modo anche quello di rispondermi. Io non mi scompongo minimamente e mi ritengo comunque soddisfatto.

Non avrei domande da fare a Tom, se non cosa fai stasera?, ma mi sembrava brutto trascurare il mio attore preferito. Così, avendo notato che nel film  spesso la protesi da vampiro lo faceva sbavare, gli chiedo se è stato difficile recitare coi denti da vampiro.
Tom aspetta la traduzione in cuffia e quando arriva grida anche lui, entusiasta però, Sììììì è vero! E' stato difficilissimo! Ci ho messo una settimana ad abituarmi. Li ho odiati! Ma che bella domanda! Non me l'aveva mai fatta nessuno!!!
A quel punto tutti si girano per vedere chi è quello che ha trasformato una conferenza soporifera in un incontro energico e sentito.
Una giornalista mai conosciuta né vista mi fa hai fatto colpo su Tom Cruise eh? Io sono abbastanza snob da infastidirmi che lei pronunci la i dicendo cruis che in inglese è muta la corretta pronuncia è crus (come fruit e suit).
Alla fine della conferenza vado a farmi fare l'autografo da Tom, lui mi guarda e mi sorride io cerco di non svenire, lui capisce che muoio per lui mi stringe la mano dicendomi take care. 

Poi sono già fuori dalla sala stampa, tornando a casa camminando a dieci centimetri da terra, guardandomi la mano con la quale ho stretto quella di Tom, deciso a non lavarmela più.  

Cammino gongolante assorto nei miei pensieri quando passo davanti a due ragazzi, uno dei due non lo conosco l'altro sì, è Alessandro, mio fratello che non vedo da quanto? Da otto anni?

Sono turbato da quell'incontro, Ale non mi nota e io non mi fermo perché sono ancora tutto dentro Tom e poi non saprei proprio come relazionarmi.

Proseguo per qualche metro ma poi mi fermo invece e torno sui miei passi.

Ale si sta accomiatando dall'altro ragazzo e mi dà un primo sguardo col quale mi guarda ma non mi vede.
Poi quando mi riconosce diventa rosso in viso e dice Ale. 
Ci salutiamo con un po' di imbarazzo, niente baci, solo una stretta di mano, questa difficoltà prossemica mi arriva come un rifiuto, di quello che sono e di quello che abbiamo fatto.

E' chiaro quello che il suo linguaggio del corpo mi sta dicendo. Qualcosa di molto simile a quello che mi disse Andrea quando ci rivedemmo, anni dopo, una sera e io gli porsi la guancia per ricevere un bacio e lui mi chiese cos'è?

Il frocio sono io, loro no.

Alessandro non è invecchiato affatto è solo un po' meno ragazzo e un poco più uomo.
Sono così vulnerabile alla sua presenza che mi chiedo subito perché quell'uomo non è capitato a me.

Per non pensarci gli dico che gli ero appena passato accanto ma avendolo visto parlare non volevo disturbarlo.
Poi sono tornato indietro perché mi faceva comunque piacere salutarti  gli dico, omettendogli che la sua vista mi aveva turbato e la prima reazione era stata quella di scappare.

Hai fatto bene mi risponde Ale che si è un po' rilassato.
Mi chiede se vedo ancora qualcuno dei tempi del Pantheon, gli rispondo che non vedo più nessuno da un pezzo.

Lui mi dice che si è sposato con Cecilia e che hanno una figlia di cinque anni.
Io gli faccio le feste per sua moglie e la sua bambina.
Lui mi risponde mi fa piacere che la prendi così.

Io improvvisamente non mi sento più così vulnerabile, il fatto che lui tema il mio giudizio per essersi sposato e avere fatto una figlia con Cecilia mi fa sentire più libero e autonomo di lui.

Vorrei dirgli se sei felice sono felice anche io ma non voglio infierire e gli dico sono davvero contento per te. 
Non so se la scelta di Ale sia stata dettata da sincero amore o da convenzione sociale.
Il saperlo comunque non cambierebbe di una virgola la situazione quindi che me lo chiedo a fare?

Poi già lo saluto e riprendo a camminare verso casa pensando a sua figlia e mi viene una battuta sconcia e irriverente, penso che io e sua figlia abbiamo in comune qualcosa del padre. Un po' del suo seme, quello che ha ricevuto lei ha contribuito alla sua nascita il mio beh... ha fatto un'altra fine.
Una battuta un po' pesante.
Mi sorprendo a riderne mentre scuoto la testa.

Quella è stata l'ultima volta che visto mio fratello.


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