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Se solo mi fosse rimasto un po' di sangue nel cuore




Ero andato presto per dare una mano per il party a sorpresa di Ulrico.
Era passato qualche tempo da quando Ulri mi aveva lasciato per Wolfango, il ragazzo col quale sta ancora oggi e dopo un primo periodo in cui ero troppo vulnerabile per vedere Ulri tutto era tornato alla normalità.
Lui aveva la sua nuova vita e io ero tornato a quella mia vecchia di single.

Non so perché diamine fossi andato prima per dare una mano. Cosa volevo dimostrare a me stesso? E a Wolfango?
Forse volevo solo ribadire la mia appartenenza a quella casa, un'appartenenza precedente a quella di Wolfango anche se adesso non c'ero più.
Ero andato per dare una mano ma me ne stavo lì seduto in cucina a vedere Wolfango che preparava qualcosa per la cena in piedi.
Wolfango non sapeva muoversi in quella cucina e mi chiedeva spesso se sapessi dove stavano utensili e generi alimentari. Io sapevo rispondere e a ogni mestolo trovato, olio usato, piatto servito,  mi rattristavo sempre di più perché constatavo come la mia conoscenza della casa non mi avesse garantito di rimanerci a fianco di Ulri.
Non mi dispiaceva solo per Ulrico.
Non era solamente lui a mancarmi.
Mi mancava proprio l'appartenenza a quella casa, che mi aveva accolto e mi aveva fatto sentire bene,  altrove, lontano dal mammausoleo dove la presenza nefasta e asfittica di mia sorella mi rendeva difficile la convivenza.
Mi mancava la casa piena di froci dove nessuno si  preoccupava di consigliarmi cosa dire o non dire agli ospiti...
Quella casa mi aveva dimostrato quanto non solo un mondo diverso da quello patriarcale e sadico di mia sorella fosse possibile mi aveva  mostrato anche quanto fosse bello, vasto e salutare.

Quelle poche ore di mia inutile presenza bastarono per rattristarmi completamente e mettermi in un umore che malsopportava qualunque aria di festa.
La festa a sorpresa di Ulri, che era contento della mia presenza, che non eravamo più in quarantena...

Io non sopportavo nulla di quella serata.
Non sopportavo l'allegria delle amiche frociarole che ho sempre detestato, se sei etero che cazzo ti circondi a fare di un gruppo di froci che non ti si inculano né metaforicamente né metadentricamente?
Perché non frequenti maschi che ti danno la giusta attenzione che meriti?
Perché ti pasci della voglia che quei tuoi amici froci hanno di brillare della tua luce di femminilità riflessa visto che loro sono uomini e femminilità non ne hanno?
Perché l'effeminatezza maschile è tutto fuorché femminilità...
Quella sera non sopportavo nemmeno l'atmosfera frocesca di tutti qui maschi che siccome amavano altri maschi pensavano che basti dire che amano il cazzo per fare loro degli uomini che amano altri uomini mentre quel continuo doppio senso fallocrate li rendeva solo un gruppo di insopportabili frocioni.

L'accrescitivo è per la ridicolaggine del loro atteggiamento adolescenziale quando erano, eravamo, tutti sulla trentina.

Insomma sono lì a vedere tutti questi froci coi quali non ho nulla in comune, nemmeno l'orientamento sessuale, visto che loro si innamorano dei cazzi, di grossi cazzi, mentre io ho il vizio di innamorarmi dei ragazzi che trovi attaccati in fondo a quei cazzi
- Ah ma perché oltre al cazzo c'è qualcos'altro?! 
- Sì cara si chiamano persone 
e mi annoio da morire.

Trovo quell'allegria affettata e del tutto insincera e non spontanea, in una parola TRISTE.

Ma forse sono solo io che rosico perché sono zitella mentre lì sono tutti in coppia o comunque hanno una scopatina in vista.

Chissà forse anche io come le frociarole dovrei cercare altre persone che mi trattano per quel che valgo invece di circondarmi di frocioni e frocetti ma temo che di persone alla mia altezza ci siano solo le donne, niente uomini.
Naturalmente generalizzo so che da qualche parte un uomo, la mia eccezione che conferma la regola, c'è,  è che non l'ho mai incontrato e chissà se mai mi accadrà.

Sono già le dieci di sera e sono di un umore così liquido che non riesco nemmeno a decidermi di alzarmi per andarmene.

Poi, da lontano, io sono seduto sul divano  di quella che era la stanza mia e di Ulri e lei è fuori in balcone, incontro lo sguardo di Daniela, l'ex di Ulri.
Ulri appartiene a quel gruppo di froci che ha avuto un passato etero.
Non uno di quelli di facciata ma un passato concreto, sessualmente consumato.
Ulri amava Daniela come lei amava lui.
Solo che poi lui ha scoperto di preferire gli uomini e lei ha continuato a volergli bene come tutte noi le sue ex (Good and crazy people, my  friends Those good and crazy people, my married friends! And that's what it's all about, isn't it? That's what it's really about, really about?)
In quello sguardo io e Daniela ci specchiamo entrambe pesci fuor d'acqua.
E se quel frociume dà fastidio a me mi immagino solo quanto debba essere difficile per lei che, dopotutto, è una etero in terra straniera...

Mi alzo e prima ancora di rendermene conto la raggiungo e l'abbraccio.
Rimaniamo in questo abbraccio caldo, comodo, doloroso ma pieno anche di tanto conforto.
Passano i minuti, tanti, e noi siamo sempre abbracciate.
Qualcuno deve accorgersene, credo pure che Wolfango sia venuto a chiederci se va tutto bene ma noi nemmeno rispondiamo, proprio a lui no!
Poi arriva Ulri che ci chiede come stiamo.
Allora io mi sciolgo dall'abbraccio con Daniela che ora è tra le sue braccia, lei con le lacrime agli occhi e lui che la carezza e le bacia la nuca, e Ulri è di nuovo il cavaliere che non piange e difende la sua donna.

Io vado in corridoio e chiamo Pasquale al telefono e gli chiedo se mi viene a prendere perché sono talmente triste che non ho nemmeno la forza di andarmene.

Pasquale è talmente amico da venirmi a prendere anche se abita dall'altra parte della città.

Quando lo vedo lo abbraccio e scoppio a piangere anche io ricordandomi che lui costituisce parte del mondo nel quale a me piace vivere dove i froci non scheccano e vengono dal Belgio dove sono tornati col loro ragazzo italiano, lasciandomi qui a Roma perché io il coraggio di partire come ha fatto Paolo, quello di Patrick, non ce l'ho mai avuto e oggi mi mordo le mani per non averlo fatto.

Me le mordo così forte che potrebbero anche sanguinare se solo mi fosse rimasto un po' di sangue nel cuore.


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