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Nudo galeotto



Avevo 14 anni, e al cinema andavo solo a vedere i film di fantascienza.
Ma avevo due biglietti omaggio, allora si usava, emessi dalla polizia, dai carabinieri, dalla guardia di finanza, per il cinema Quirinale, e lì facevano un film vero, Il prato dei fratelli Taviani.
Fu il primo film non di fantascienza o non "spettacolare" (non mi perdevo mai un James Bond) che vidi al cinema.

Di film ne avevo visti già parecchi in tv.
Era una tradizione di famiglia vederli insieme e poi discuterne, a voce alta, subito dopo la fine, cercando di sovrastare le musiche dei titoli di coda (che all'epoca andavano fino alla fine non essendoci l'urgenza delle pubblicità).

Ma al cinema preferivo spendere i soldi della mia paghetta per quelli di fantascienza...

Del Prato mi incuriosiva il fatto che ci fosse Isabella Rossellini, la figlia di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini che conoscevo, in tv avendo visto un film che avevano fatto insieme (Stromboli terra di Dio). Conoscevo anche Isabella che avevo visto, sempre in tv, nel film Nina, di Vincente Minnelli, con la madre, dove lei aveva una particina.

Inutile dire che Andrea, il compagno di classe con cui ero andato a vedere il film  non avesse la minima idea di chi fossero tutti e tre!

All'epoca non si usava molto controllare l'orario del cinema, entravi quando volevi e uscivi quando volevi.

Così noi entrammo a film già iniziato da 30 minuti circa. Ce lo vedemmo fino alla fine e rimanemmo alla proiezione successiva per vedere la parte che avevamo perso.

Veramente andammo oltre il punto da cui avevamo iniziato a vedere il film.

Rimanemmo fino a una scena in cui c'era un nudo maschile integrale.
Uno dei personaggi piuttosto che farsi perquisire dalla polizia preferì spogliarsi completamente nudo.

Mi colpì la scena perchè non era un nudo erotico, anche se su di me me quell'effetto l'aveva fatto lo stesso.

Mi vergognavo un po' di rimanere sino a quella scena che avevamo già visto. 

Temevo di dover dare spiegazioni ad Andrea  col quale c'era un certo coinvolgimento affettivo da marzo di quell'anno, da quando stavamo ancora alle medie, ma col quale non c'era ancora stata occasione di fare niente  (dovemmo spettare ancora qualche settimana, quando ce ne andammo alla casa che mia madre aveva preso in affitto a Ciciliano, per avere un po' di tempo tutto per noi).  
Così capirete il mio sollievo quando scoprii in lui la stessa intenzione di rivedere quella scena. 

Fu una cosa che facemmo senza dircela, tutti e due imbarazzati dal giudizio che temevamo dell'altro. Ma anche molto intrigai dal fatto di aver deciso entrambi di rimanere.

Fu il nostro primo piccolo segreto...
Uscimmo dal cinema Quirinale alle 20.00 circa. 

In una edicola di Via Nazionale avevamo visto il primo numero di una nuova rivista di divulgazione scientifica, l'Astronomia diretta da Margherita Hack e Corrado Lamberti, che comprammo gelosamente in doppia copia. L'amore che provavamo l'uno per l'altro e che avremmo anche consumato poche settimane dopo era legato anche dall'amore comune per l'astrofisica.

Era una sera di novembre del 1979 e a trovarmi da solo al centro di Roma alle otto di sera, i negozi già chiusi, col ragazzo del quale ero innamorato, alludeva a tutto un mondo di possibilità, che quella sera per la prima volta mi si erano dischiuse e come testimone c'era quella rivista che ancora custodisco gelosamente nella mia biblioteca.

Oggi Margherita Hack non c'è più e l'Astronomia è una rivista commerciale come Le Scienze. 

Con Andrea siamo stati insieme due anni per poi separarci irrimediabilmente e non vederci più.


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