Ma che ce provate tutti allo stesso modo voi gay?
Una sera che siamo in stanza mia racconto a Massimo, quello dell'organizzazione politica nella quale militerò, ma ancora no, e a Giammarco del mio flirt sessual-gastronomico con Ernesto.
Con Massimo e Giammarco ci frequentiamo per via del collettivo universitario O.R.O. Orientamento Ricerca sulle Omosessualità.
Massimo l'ho conosciuto all'università Giammarco quando avevo collaborato alla stesura della sceneggiatura per un laboratorio video in un liceo suggerendo al conduttore di far interagire live, in sala, gli attori del film coi personaggi da loro interpretati sullo schermo. Un'idea che sarebbe piaciuta a Pirandello...
Una sera, di ritorno dal buco, la spiaggia nudista di Capocotta dove solo io però mi sono spogliato, dopo che si sono fatti tutti e due la doccia chez moi, - mamma e Silvia sono alla casa di Nettuno che mamma ha preso in affitto e alla quale non andrò mai - racconto loro per filo e per segno ogni dettaglio del mio incontro inaspettato con Ernesto e i suoi frutti.
Massimo e Giammarco vanno su di giri.
Qualche accappatoio si apre, qualche pisello viene mostrato, io scatto qualche foto.
Vogliono entrambi conoscerlo. Organizzo un'uscita all'Alibi.
Quando Massimo e Giammarco vedono Ernesto, e scoprono che è davvero bello come ho detto loro, mi invidiano molto entrambi, e mi chiedono subito, siamo ancora nel cortile di casa mia, se ci possono provare anche loro con Ernesto.
Ora è vero che io non sono geloso dei miei rimorchi, ma trovo un po' gross che vogliano succhiargli il cazzo con ancora sopra la saliva mia.
Sì è un po' gross anche la metafora, ma rende l'idea, no?
Ernesto, bien sur, non è mia proprietà, per cui rispondo serafico, se vi riesce. Credo infatti che siano tutti e due troppo strutturati per poter mettere Ernesto a suo agio.
Quella sera All'Alibi sfoggio Ernesto, che è molto caro e sta tutto il tempo vicino a me, ignorando i maldestri tentativi di Massimo e Giammarco di fare conversazione.
Io vedo che un sacco di persone che ormai conosco di vista e che in passato ho cercato di conoscere parlando una lingua che ignoro, mi guardano tutti con la stessa faccia che dice anvedi l'imbranato ha vinto alla lotteria. Sono sicuro che se cercassi di attaccare bottone ora verrebbero a mangiare dalla mia mano come agnellini.
Ma forse sono solo paranoie mie.
Mamma esci dalla mia testa!
Davide, l'amico di Agostino che non oso corteggiare, si avvicina per salutarmi e mi fa i complimenti per Ernesto.
Mi sorprende di Ernesto che pur ricevendo la corte praticamente di metà della discoteca, e non solo, lui non mostri disponibilità ma, a ogni profferta di conoscenza e quant'altro, risponda con una vicinanza a
me, che sono la persona con la quale è uscito. Una cortesia rara, che certi maschi usano con le ragazze, ma mai coi ragazzi.
Quando Ernesto mi accompagna a casa e gli chiedo se vuole salire, lui mi risponde ma che mi vuoi far fare tardi? E se lo tira fuori lì, in macchina.
Andiamo al mare, io ed Ernesto. Al buco. Nella spiaggia nudisti. Stavolta da soli.
Lui si mette il costume davanti a me e quando si leva gli slip mi si para dinanzi nudo, come Paola Borboni che a vent'anni si mostrò nuda a un pompiere dicendogli godi.
Poi mentre chiacchieriamo del più e del meno Ernesto mi dice all'improvviso l'altra sera sono uscito con Giammarco. Ma che gli hai detto di noi?
Io mentendo come un socialista che dice di non aver mai rubato gli dico un noooo che mi fa vergognare come un ladro. No perché Giammarco, continua Ernesto, c'ha provato usando le tue stesse parole. Che ti dispiace se ti carezzo un po'? Ma che ce provate tutti allo stesso modo voi gay?
- E tu che gli hai risposto? gli chiedo per cambiare argomento
- E che gli dovevo rispondere a quell'assatanato? Sì mi dispiace!
Io rido e fingo meraviglia, mentre mi immagino di strangolare Giammarco in mille modi. Il migliore rimane quello a mani nude.
Quando lo vedo, forse quella sera stessa, gli dò una strigliata coi fiocchi
Giammarco si giustifica piagnucolando, visto che aveva funzionato con te ho pensato potesse funzionare anche con me nemmeno fosse un bambino colto con le mani nella marmellata che dice ma è buona!
Lo so che la marmellata è buona ma quel vasetto lo sto ancora mangiando io!
Ora iniziate a capire che cosa intendo quando dico che io froci non li sopporto?
Io avevo raccontato di Ernesto a Giammarco e Massimo non per festeggiare l'ennesima tacca ma al contrario, perché anche io, una volta tanto, avevo rimorchiato un sorco.
Trovavo comunque una grande mancanza di rispetto nei confronti di Ernesto, e mia beninteso, che Giammarco si muovesse nello stesso solco del rimorchio imprevisto che avevo avuto io.
Mi sfuggì all'epoca l'evidente difficoltà di Giammarco, che avevo sempre considerato un ragazzo scafato e che sapeva il fatto suo, come chiunque tranne me, (mamma esci dalla mia testa!), nel trovare un approccio personale con Ernesto, dettato da insicurezza, da mancanza di iniziativa personale o da superficialità.
Io uscivo con Ernesto per farlo parlare, volevo capire bene come si viveva la sua bisessualità, il sesso coi ragazzi, e quello con le ragazze, sorella compresa. Il sesso non c'era sempre e non m'importava.
Se mi fosse interessato solo quello non c sarei uscito, e me la sarei cavata con mezzora.
Eppure Giammarco quando mi era stato presentato al laboratorio video, mi sei era seduto in braccio e mi aveva baciato, comportandosi con un'audacia che io non stavo avere nemmeno nei miei sogni più mostruosamente proibiti, causandomi tra l'altro una erezione subitanea che aveva sentito bene e della quale non si era turbato minimamente.
E adesso si dimostrava più sprovveduto di me.
Non frequentai più Giammarco.
In realtà credo che mi frequentasse solo per via di Massimo, e di Ernesto. Per cui non fu una gran perdita.
Qualche anno dopo Giammarco si candiderà alle amministrative ma non verrà eletto.
Poi ci perdemmo di vista.
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