I baci
Maggio 1985. I miei amici Fabrizio e Claudia compivano il primo meseversario.
Si erano messi insieme grazie a me.
Entrambi mi avevano confessato di avere una cotta ma temevano che l'altro, l'altra, non ricambiasse... Io non avevo tradito le loro confidenze, avevo invece consigliato a Fabrizio di invitare Claudia a cena e di dichiararsi... A Claudia avevo consigliato lo stesso.
Si erano messi insieme la prima sera.
Si erano messi insieme la prima sera.
Nonostante tentassi di sottrarmi, avevano insistito di avermi a cena con loro, perché se non era per te adesso non stavamo insieme.
Immaginateci seduti a un tavolo dell'affollatissimo obitorio (nome romano della pizzeria I marmi) a mangiare pizza, supplì e filetti di baccalà (specialità della casa, allora come ora).
Immaginateci seduti a un tavolo dell'affollatissimo obitorio (nome romano della pizzeria I marmi) a mangiare pizza, supplì e filetti di baccalà (specialità della casa, allora come ora).
Io li guardavo intenerito e, nonostante fossi una zitella incancrenita, i loro baci non mi suscitavano invidia, o tristezza, ma tenerezza e orgoglio, dopotutto se stavano insieme era anche merito mio, no?
Fabrizio e Claudia erano entrambi molto belli, e insieme erano una bella coppia.
A tavola volavano dolci baci a fior di labbra, tra un sorso di birra e un sorriso, tra un pezzo di pizza e un fritto. Baci svelti, brevi e pudichi, tutt'altro che leziosi, o esibizionisti, piuttosto, spontanei e sinceri, come potevano non intenerire?
Io li guardavo baciarsi, senza distogliere lo sguardo, non tanto per una vocazione da voyeur ma perché, dopo tutto, erano una mia creatura...
Due tavoli più in là, una signora, che cenava da sola, non più giovane ma nemmeno vecchia, osservava severa i miei amici con un certo fastidio.
Capello corto a caschetto, qualche chilo di troppo che dava però all'incarnato del viso una certa bellezza muliebre, non smetteva di guardare Claudia e Fabrizio con una crescente smorfia di disappunto.
Io ostentavo indifferenza ai suoi sguardi sempre più risentiti, che adesso rivolgeva a che a me che osavo sostenere i suoi sguardi rivolti a Claudia e Fabrizio che io intercettavo facendo crescere il suo disappunto.
Fabrizio e Claudia invece non l'avevano proprio notata.
Fabrizio e Claudia invece non l'avevano proprio notata.
Non avendo ottenuto l'effetto sperato la signora desiste con gli sguardi incattiviti, e interviene verbalmente, così, rivolta genericamente al nostro tavolo ci dice, con maternalistica voce di rimprovero, ma ragazzi! Stiamo mangiando!
La frase ebbe l'effetto sperato: idillio interrotto, occhi sorpresi e spaesati di Claudia e Fabrizio che non capivano bene a cosa la signora si riferisse.
Quando fu chiaro che la tipa si riferiva ai loro baci innocenti, ci basta uno sguardo di intesa e io e Fabrizio iniziamo a baciarci.
Baci veri, con la lingua, lunghi, interminabili, solo per gli occhi della signora.
Baci veri, con la lingua, lunghi, interminabili, solo per gli occhi della signora.
Mentre Claudia si accascia ridendo su una macchina (i tavoli dell'obitorio davano, e danno, direttamente sulla strada...) la signora sgrana gli occhi a tal punto che le sarebbero potuti comodamente uscire dalle orbite.
Nessuno dagli altri tavoli disse qualcosa.
La signora se ne rimase in silenzio e non disturbò più.
Io, Fabrizio e Claudia continuammo la cena là dove la signora ce l'aveva interrotta riprendendo a ridere e scherzare.
Poi la signora se ne andò, da sola come era venuta.
Più tardi ci si poteva vedere seduti su di una panchina mentre loro si baciavano e io cantavo loro canzoni d'amore.
Giuro.
Pubblicato in forma diversa con il titolo Baci sgraditi su paesaniniland il 14 agosto 2010
Più tardi ci si poteva vedere seduti su di una panchina mentre loro si baciavano e io cantavo loro canzoni d'amore.
Giuro.
Pubblicato in forma diversa con il titolo Baci sgraditi su paesaniniland il 14 agosto 2010
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